SOLLAZZO

ai vini

IL MITO

La tradizione del Sollazzo, il lussureggiante giardino dei palazzi reali arabo-normanni, trae le sue origini dai leggendari giardini persiani.

Nel giardino reale crescevano rigogliosi, tra fontane zampillanti e vasche, alberi da frutto, soprattutto agrumi, e piante dai fiori profumati.
Gli spazi verdi entro le architetture erano detti solatia, ossia delizie. Ispirato al paradiso islamico, fa da sfondo agli amori da mille e una notte della tradizione isolana.

sollazzo wine bottle

IL vino

SOLLAZZO

Nero d'Avola

caratteristiche sensoriali

Sollazzo è di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei.
Il bouquet è intenso, persistente e di buona finezza.
Si avvertono subito sentori speziati di vaniglia e note di legno di botte di rovere, sentori fruttati secondari di ciliegia e note di cocco.
Al palato il vino è secco, fresco in acidità, con tannini già evoluti che si avvertono pochissimo e sono sostenuti soprattutto dalla freschezza.
In fase retro-gustativa ci si accorge dell'importante tenore alcolico.

Sollazzo a tavola

Sollazzo va bevuto da un calice di media ampiezza, idealmente servito con piatti a base di carne rossa, come una costata di manzo cotta in padella con erbe aromatiche, salata e pepata con aggiunta di olio crudo, oppure con dei formaggi a pasta cotta.